giovedì 24 settembre 2015

Autobiobibliografia

Alla fine ho deciso di partecipare al meme lanciato da Ivano con questo post ispirato a un'affermazione di Henry Miller.
Ho atteso un po' perché - come avevo spiegato a Ivano stesso - la formula di proporre cento libri che mi hanno influenzato la trovo, nel mio caso, eccessiva. Ritengo che affermare di essere stato "influenzato" da un libro significa sottintendere che quella lettura ha lasciato dei segni permanenti nella propria concezione e percezione della vita. Ho letto moltissimi romanzi interessanti, commoventi, drammatici, pagine capaci di suscitare emozioni profonde, ma non di cambiare la mia psiche e neppure di aprirle nuove strade inesplorate.
Una classificazione del genere posso riconoscerla solo a un numero limitato di letture, non le cento che richiede il meme, tuttavia mi accodo con questa versione personalizzata (so per esperienza che Ivano è molto accomodante e non mi toglierà il saluto per aver snaturato il suo meme ;-)
Prima di proporre la mia lista premetto che in un certo senso io avevo già parlato dei libri che mi hanno influenzato con un tag apposito, librivissuti. Quindi per incominciare ripropongo i titoli di cui avevo già parlato nei post associati a quel tag:

-Confessioni di una maschera, di Yukio Mishima
-La vita è altrove, di Milan Kundera
-Il libro dell'inquietudine, di Fernando Pessoa
-La metamorfosi, di Franz Kafka
-Una stanza tutta per sé, di Virginia Woolf
-La condizione umana, di André Malraux
-Altre inquisizioni, di J.L. Borges
-Les enfants terribles, di Jean Cocteau
-Sanshiro, di Natsume Soseki
-Camera con vista, di E. M. Forster
-Il Decameron, di Giovanni Boccaccio
-Il Signore degli Anelli, di J.R.R. Tolkien
-Zorba il greco, di Nikos Kazantzakis
-Le particelle elementari, di Michel Houellebecq

A questi ne aggiungo altri che forse in futuro saranno anch'essi oggetto di post specifici nel tag "librivissuti", libri a proposito dei quali non posso negare che mi abbiano realmente influenzato.

-Memorie dal sottosuolo, di Fedor M. Dostoevskj
-Moby Dick, di Herman Melville
-Gita al faro, di Virginia Woolf
-La porta senza porta, di Mumon
-Candido, di Voltaire
-L'amante di Lady Chatterley, di D.H. Lawrence
-Le baruffe chiozzotte, di Carlo Goldoni
-Lezioni spirituali per giovani samurai, di Yukio Mishima
-La conquista dell'America. Il problema dell'altro, di Tzvetan Todorov
-Novelle per un anno, di Luigi Pirandello
-L'allegria, di Giuseppe Ungaretti
-gli haiku di Kobayashi Issa
-Eternidades, di Juan Ramón Jiménez
-I fiori del male, di Charles Baudelaire

e sebbene non si possa parlare di libri in senso stretto ma semmai di fumetti, mi sento nell'obbligo di aggiungere

-le strisce dei Peanuts di Charles Schulz
-le strisce di Mafalda di Quino

raggiungendo così un totale di trenta voci (le ultime due non si possono definire "libri" poiché potrebbero essere suddivise in decine di volumi se si considerano le varie pubblicazioni nel corso degli anni).
Che ne dici Ivano: anche se ho adempiuto solo al 30% del lavoro, mi accetti fra i partecipanti al meme?

39 commenti:

  1. Titoli davvero interessanti, alcuni li ho letti altri nemmeno li ho mai sentiti nominare. Grazie degli spunti per letture future ;-)

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  2. Caspita, ne abbiamo in comune solo due, I fiori del male e il Decamerone. Il resto niente... a parte Shulz e Quino, ovviamente, che adoro entrambi. Vedremo se dalla mia lista pescherai qualcosa :)
    Dai, facciamo un meme fumettaro!

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    1. Anche su quello non credo che arriverei a cento titoli...

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  3. Della tua lista, Ariano, ne ho letti quattro: La vita è altrove, La metamorfosi, Lezioni spirituali per giovani samurai, I fiori del male.
    Per quanto riguarda la tua partecipazione, certo che mi va bene così. Però posso parlare solo per me, non so dirti se il vecchio Henry non si stia invece rivoltandosi nella tomba ;D

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  4. @ Ariano e Maria Teresa
    Anch'io ho inserito le strisce di Modesty Blaise di soppiatto nella mia lista, approfittando del fatto che il ciclo scritto da Peter O'Donnell comprende non solo fumetti ma anche 11 romanzi e 2 libri di racconti.
    Per il meme fumettaro sono assolutamente d'accordo, anche perché 100 fumetti li trovo in un batter d'occhio :)

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  5. Conoscendoti anche se solo in rete, mi aspettavo di trovare i nomi di Kundera, Pessoa e Borges.
    E' bello vedere che non mi sbagliavo. ;)
    P.s
    Ottimi libri tutti quanti.

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  6. Mishima, un grande, io ho letto "Musica" e "La foresta in fiore", in elenco nella lista in cui mi sono avventurata anch'io, pur essendomi fermata al n. 50.
    Ma con questo post hai creato un precedente e magari pubblicherò il meme di Ivano decapitato del restante 50% :)

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  7. Ci sono vari libri giapponesi!
    Aspetto con calma i prossimi "librivissuti" per sapere bene tutti questi libri...

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    1. Ci vorrà un po' di tempo, per ora non sono previsti tra i post...

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  8. Ciao Ariano,
    in comune abbiamo La Metamorfosi, Il signore degli anelli, Zorba il greco, Candido.Gita al faro, L'amante di Lady Chatterlay.

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  9. Io ne ho un paio di questi ma non li ho ancora letti.. ;_;

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    1. Poi mi farai sapere se hanno "influenzato" anche te ;-)

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  10. Be' tra titoli e autori, noto parecchie affinità... amore per le "giapponeserie" ad esempio?
    In effetti, mi hai fatto venire in mente che ho un fumetto speciale, non inserito nella lista (ho scelto soltanto tra libri): Calvin & Hobbes :3
    Moby Dick sarebbe rientrato tra i cento, non fosse che è in lettura attualmente *__* Che meraviglia!
    Buona serata ^^

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  11. È bello vedere che nella tua lista (30 secondo me è un buon numero, 100 lo trovo personalmente eccessivo) ci son alcuni libri che hanno lasciato il segno anche per me. Di contro ce ne sono alcuni che - pur avendoli letti - mi han fatto… ehm… cagher… ^_^""
    Ma è bello così.

    Pensando a me stessa però, credo che siano stati gli anime giapponesi a influenzarmi più di ogni altra cosa…

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  12. Ha perfettamente senso quello che dici. cento libri che siano stati davvero "influenti" sono decisamente troppi, almeno per quanto mi riguarda. Probabilmente sarebbe meglio suddividere i titoli in diverse categorie: quelli veramente influenti, quelli mediamente influenti e quelli moderatamente influenti....

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    1. @ Ariano e TOM
      In realtà c'è anche chi sta scoprendo che cento sono pochi...

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  13. Bella lista, a dire il vero ne conosco pochissimi. Io credo che, nel mio caso, solo uno è il libro che ha davvero influenzato la mia vita... nel senso che io credo di essere cresciuta grazie ad esso... ed è "Vivere, amare, capirsi" di Leo Buscaglia, letto a 14 anni.

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  14. Trovo interessantissima la tua introduzione al post. In effetti l'assunto da cui si parte è una forzatura, necessaria e intellettualmente stimolante, ma pur sempre una forzatura. Ovvio che difficilmente un libro può "segnarci", va da se che, invece, è l'insieme delle letture a caratterizzarci inevitabilmente, magari inconsapevolmente. Il nostro essere, quello sociale intendo, è costruito anche grazie alle letture che abbiamo fatto. Bravo Ariano, come sempre. Devo dire anche che alcuni testi lasciano segni profondi, profondissimi, nel mio caso Memorie di Adriano mi ha segnato a livello emozionale indelebilmente.

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    1. Sì, infatti lo scopo dell'introduzione era proprio distinguere da una lettura comunque coinvolgente rispetto a una che letteralmente ti costringe a rivedere le tue concezioni.
      Per dire, nel mio caso un romanzo come "La vita è altrove" mi ha fatto male quasi fisicamente proprio perché mi ha spinto a cambiare come persona. Un effetto simile, in varie misure, lo hanno avuto tutti i testi che ho citato.

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  15. Abbiamo alcune letture in comune, ma libri che tu citi nella lista di "influenza” metterei nella mia lista solo Kafka e Tolkien. In realtà condivido quello che dici, è una lista piuttosto corta, molto significativa e personale.
    Non ho mai letto invece né Kundera né Pessoa.

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    1. Ciao, bentornata. Kundera e Pessoa te li consiglio, vale la pena di provare ;-)

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  16. certo che la narrativa nordamericana non ti va tanto a genio LOL

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  17. Non mi sono ancora decisa a partecipare anch'io, proprio perché sento questa parola - influenza - decisamente troppo forte per far rientrare cento libri sotto questo significato. E pensare che Piero Dorfles aveva addirittura parlato di cento libri che rendono più ricca la nostra vita.
    È tuttavia una questione che mi interessa molto: quando si può affermare che un libro sia in grado di cambiare la vita? Forse tra quelli che ho letto ce n'è uno solo che risponde a questa domanda, e sicuramente non è tra i miei preferiti: Il senso delle cose di Richard Feynman.
    Abbiamo diverse letture in comune, ma nella mia lista credo che metterei solo Pessoa. Con Borges la prima conoscenza non è stata delle migliori, dovrò leggere altro... Kafka l'ho letto molto tempo fa e vorrei conoscerlo meglio, con altre opere.

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    1. Si è parlato genericamente di "influenza", non di "vita cambiata", comunque io stesso ho adattato il me.me. alle mie esigenze, penso che puoi fare altrettanto ;-)

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