sabato 27 luglio 2013

Indovinelli sotto l'ombrellone

Se - come vi auguro - in questo momento siete già in partenza per spiaggia o piscina, vi fornisco un banale giochino da fare sotto l'ombrellone, tanto per perdere tempo con leggerezza.
Si tratta di cinque domande a risposta multipla per le quali bisogna scegliere la parola che corrisponde in modo più adeguato alla descrizione proposta.

1 - Strumento che viene utilizzato per eseguire prelievi in banca (8 lettere)
a) bancomat
b) revolver

2 - Si organizza in occasione dell'arrivo in città di un personaggio illustre (9 lettere)
a) benvenuto
b) attentato

3 - Libero professionista che, dietro pagamento di un compenso, risolve controversie fra privati (6 lettere)
a) notaio
b) killer

4 - Accessorio fondamentale per celebrare degnamente l'anniversario di nozze o di fidanzamento (12 lettere)
a) cioccolatini
b) preservativi

5 - Evento di grande importanza nella vita di una persona, al quale tutti i parenti e gli amici sperano di essere invitati (10 lettere)
a) matrimonio
b) testamento

sabato 20 luglio 2013

Le parole che ho scritto

Tutto è nato da una domanda banale che mi sono posto l’altro giorno: quante parole avrò mai scritto nel corso della mia vita?
Una risposta precisa è impossibile, anche perché a essere pignolo dovrei conteggiare… cosa? Anche i temi-storielle scritti alle superiori? E la tesi universitaria? Come considerare i racconti di formazione di quando ancora scribacchiavo come un adolescente immaturo? [EDIT:  che ancora oggi scribacchio come un adolescente immaturo]. E i post di questo blog? E le cose rimaste incompiute?
Alla fine ho deciso di seguire un metodo: considerare solo i libri completi, nonché “approvati” secondo il mio individualissimo punto di vista.
Il risultato è il seguente.
Parlando di opere “pubblicate” [risate in sottofondo] ho scritto 534.133 parole, alle quali dovrebbero aggiungersene altre 30.000 nei prossimi mesi (perché, come ho già detto, vi sono delle scritture ultimate ma in fase di editing o trascrizione in bella copia).
Considerando invece i racconti scritti per partecipare a concorsi o inseriti nel blog (ad esempio “L’arcipelago di Ulisse” o i tre racconti comici ‘nerdotaku’) posso aggiungere altre 70.336 parole.
Infine, ci sono opere complete e tutto sommato approvate, che però per motivi personali resteranno per sempre chiuse in un cassetto virtuale del mio pc e protette da password, sigle cifrate, gas tossici e frecce velenose. In questo caso parliamo di 66.283 parole.
Totale complessivo: 700.752 parole.
Ovviamente è un dato che in se stesso non significa nulla. Potrebbe essere interpretato indifferentemente come una cifra simboleggiante la quantità di tempo dedicato a una passione, oppure sprecato in maniera inutile.
Per il momento vale la prima delle due. Se un giorno cambiassi idea ve ne accorgereste subito, perché cesserei di aggiornare questo blog (per ora no ;-)

sabato 13 luglio 2013

Un tema pittorico ricorrente - 4

Nelle arti figurative la donna è il simbolo della bellezza estetica per eccellenza, e incarna l’amore, la sensualità, la maternità. Da un punto di vista fisiologico ha minore possanza rispetto all'uomo, e ciò la espone – anche a livello figurativo – al rischio di essere vittima della prepotenza maschile (vedi, tanto per fare un esempio A CASO, il mio ultimo post pittorico incentrato sulla biblica Susanna ;-)
Negli ultimi due secoli gli si è però affiancata un’iconografia diversa: la donna intesa come femme fatale in grado di dominare e soggiogare l’uomo col potere dell’attrazione carnale, subdolamente suscitata e utilizzata a proprio vantaggio.
Un precursore di questa femminilità spaventevole (dal punto di vista maschile) è stato il pittore tedesco Lucas Cranach il Vecchio (1472-1553) che scelse di rappresentare l’episodio biblico di Sansone e Dalila. La sua tela enfatizza la soddisfazione feroce della giovane filistea nel momento in cui recide i capelli – e le forze fisiche – del maschio addormentato (da notare che anche altri pittori rinascimentali hanno dipinto quadri su questo argomento, ma in genere Dalila è sempre affiancata da soldati filistei mentre taglia la chioma di Sansone; invece Cranach preferisce che sia lei da sola a compiere il gesto, coi soldati amici ridotti a mere comparse sullo sfondo).


A distanza di oltre tre secoli un altro pittore tedesco, Max Liebermann (1847-1935) ripropone a sua volta l’episodio di Sansone e Dalila con ancora maggior enfasi sul senso di trionfo della donna mentre schiaccia la sua controparte maschile e mostra i capelli strappati quasi fossero un trofeo di guerra tolto al nemico dopo una sanguinosa battaglia.


Ma siamo già in un’altra epoca, gli anni di Freud e della scoperta dell’inconscio e del desiderio sessuale represso e sublimato. In questa nuova ottica della donna dominatrice grazie all’attrazione fisica, la figura biblica di Salomè diventa altamente simbolica (non a caso, sempre Cranach aveva dedicato una sua tela anche a lei). 
Fra la fine del XIX secolo e i primi decenni del XX Salomè è l'onnipresente protagonista di numerose opere letterarie, e tantissimi pittori la pongono al centro delle loro raffigurazioni enfatizzando spesso il momento del piacere sadico che le deriva dal vedersi consegnata in un vassoio la testa di Giovanni Battista. Si veda ad esempio questa interpretazione del francese Pierre Bonnaud (1865-1930).


Particolarmente inquietante (sempre dal punto di vista di noi maschietti) è la Salomè dell’artista austriaco Julius Klinger (1876-1920) in cui la giovane principessa non sorregge una testa, ma semmai qualcosa che assomiglia indiscutibilmente a un pene mozzato…


Giulio Aristide Sartorio (1860-1932), pittore assai amato in questo blog, utilizza il mito greco della Gorgone per dare vita a una donna che – letteralmente – mette i piedi in testa agli uomini caduti impotenti e paralizzati di fronte al suo stregonesco potere.


L’illustratore e scrittore polacco Bruno Schulz (1892-1942) ha dedicato un libro all'argomento – “Il libro idolatra” – in cui vengono messi in scena gli aspetti più oscuri del rapporto fra uomo e donna, con particolare riferimento all'umiliazione maschile. La tavola intitolata “Undula l’eterno ideale” è piuttosto esplicita…


Infine propongo un’opera del celebre artista norvegese Edvard Munch (1863-1944), “Il vampiro”. Qui la donna è una creatura mostruosa che succhia il sangue dell’uomo, oppure è lei stessa la ferita che ammanta di rosso il maschio sconfitto.


lunedì 8 luglio 2013

In attesa di tempi migliori

Questo è stato, almeno sinora, un anno davvero insidioso per me. Nei primi sei mesi ho dovuto affrontare eventi estremamente spiacevoli, e purtroppo continuano a persistere situazioni che mi tolgono la serenità e il tempo libero - e talvolta anche la voglia - necessari per dedicarmi alla scrittura e alla lettura.
Quando il 2013 sarà terminato scriverò un post apposito sull'argomento (ma solo dopo la mezzanotte del 31 dicembre, restano sei mesi per concluderlo e non voglio rischiare di stuzzicare i cattivi umori di luglio o l'oscurità di novembre o le novità imprevedibili di dicembre).
Per ora mi limito a dire che qualcosa sto comunque scrivendo. Un racconto è stato praticamente concluso - come può testimoniare l'amico Tim - un secondo è in fase di editing e un terzo sta prendendo forma, purtroppo con tempi fastidiosamente dilatati e discontinui. Chiunque scrive sa che il mantenimento del giusto grado di continuità e di tensione è fondamentale per evitare di impantanarsi; viceversa, far passare una settimana senza riuscire a scrivere neppure un paragrafo è il miglior metodo per rischiare l'opera incompiuta.
Anche le letture vanno a rilento, più o meno come una Trabant riparata con fil di ferro e nastro adesivo. Sto porgendo l'ennesimo - ma doveroso - omaggio a Pirandello con un ulteriore volume delle "Novelle per un anno" (e ribadisco che prima di morire devo riuscire a terminare l'intera produzione letteraria del genio di Girgenti).
E poi vorrei mettere in bella copia un mio vecchio manoscritto (nel senso letterale del termine: agli inizi degli anni '90 usavo carta, penna e mano destra indolenzita). Si tratta - udite udite - del sequel de "L'anno prima del bicentenario" che scrissi all'epoca senza sapere che molti anni dopo avrei scritto (stavolta con pc e tastiera) il prequel.
Insomma: un po' di carne sul fuoco c'è, ma la fiamma è fiacca. Spero che lassù qualcuno mi ami.

martedì 2 luglio 2013

Solo per dire che sono rientrato...

... e che ho scoperto diverse cose durante questa vacanza:
-il cellulare è imprescindibile per me: lo uso come radiosveglia la mattina, ci controllo la posta elettronica con la connessione wi-fi, ci passo il tempo coi giochini, ci ascolto la musica con l'mp3 integrato, ci scatto fotografie, lo uso come orologio per vedere l'ora... la cosa strana è che non lo uso mai per telefonare.
-a proposito di controllo dell'e-mail: va fatta tutti i giorni per una sola, semplice ragione: se faccio passare tre o quattro giorni, ci trovo 180 messaggi di spam.
-e parlando di wi-fi: si trova praticamente ovunque, nei centri commerciali, nelle piazze principali delle città, negli alberghi... peccato che tra problemi di ricezione, incompatibilità fra segnale e apparato e intasamento della linea non si riesce a usufruirne quasi mai.