sabato 30 giugno 2012

Il giusto momento per scrivere

Prima di scrivere bisogna aver letto molto? É una questione assai dibattuta. Nelle ultime settimane ho trovato post sull'argomento sui blog di Alex e Paolo. Non credo di poter dire nulla di più di quanto è stato già detto in materia, però mi hanno fatto tornare in mente un aneddoto raccontato una volta in tv da Roberto Benigni, relativo al poeta arabo Abu Nuwas.
Sul web ho trovato la citazione dell'aneddoto così come viene riportato dallo storico Ibn Manzur. É attinente alla questione, e a mio modesto avviso molto significativo:

Abu Nuwas, avendo pregato il suo maestro Khalaf al Ahmar di autorizzarlo a comporre dei versi, così si sentì rispondere: “Te lo permetterò soltanto quando avrai imparato a memoria mille poemi antichi”. Abu Nuwas s’eclissò per qualche tempo, poi ritornò ad annunciare al suo maestro che aveva imparato il numero desiderato di poemi. E glieli recitò, in effetti, impiegando parecchi giorni. Dopo di che, reiterò al maestro la sua prima domanda. Khalaf fece allora comprendere al suo allievo che non l’avrebbe autorizzato a scrivere versi finché non avesse dimenticato completamente i poemi che aveva appena imparato.“É molto difficile, disse Abu Nuwas: ho fatto tanta fatica ad impararli”. Ma il maestro restò della sua opinione. Abu Nuwas si vide allora costretto a ritirarsi per un certo tempo in un convento dove si occupò di tutto tranne che di poesia. Quando ebbe dimenticato i poemi venne a informarne il maestro, che infine l’autorizzò a cominciare la sua carriera di poeta.

mercoledì 27 giugno 2012

Invocasi feedback (o forse è meglio di no?)

Pochi giorni fa i “Racconti sensazionali” di Hiroshi Miura hanno superato le cento copie vendute su amazon.
Però ho notato che sinora hanno ricevuto solo due feedback, molto positivi peraltro, ma – appunto – appena due. Proporzione facilissima: il 2% del totale.
Non so come interpretare questa mancanza di feedback. Peraltro parliamo di ebook a pagamento, non semplici downloads, quindi mi è difficile pensare che vengano comprati (sia pure al prezzo di un caffè) e poi accantonati sul kindle o altra device senza neppure dargli un’occhiata.
Volevo quasi dedicare un post a quei lettori dei “Racconti sensazionali” che non hanno rilasciato alcun feedback, incoraggiandoli a farsi vivi.
Però mi è sorto un dubbio.
Vedete, pochi giorni fa ho notato un ebook in vendita su amazon che ha tantissimi commenti, almeno una ventina. Ma sono quasi tutti negativi.
Così mi è sorto il sospetto che invocando dei feedback rischio un effetto del genere. Può darsi che il 98% degli acquirenti non abbiano rilasciato opinioni per pietà. Non volevano infierire…
Che poi, a pensarci bene, è un meccanismo che paradossalmente può innescare maggiori vendite. Colpisce anche alcuni programmi televisivi di successo o certi best-sellers… Se uno ascolta in giro, tutti sembrano disprezzarli:
“Che schifo quel programma!” (però ha sempre il miglior share);
“Un romanzo penoso! Un ragazzino di cinque anni lo avrebbe scritto meglio! (stabilmente tra i dieci libri più venduti).
Insomma, talvolta ho come l’impressione che la gente guardi appositamente un certo programma o compri un tale libro solo per criticarlo. Per urlare al mondo che è patetico. E per rivedere la puntata successiva e acquistare il prossimo romanzo dello stesso autore, così potrà verificare a quali livelli di bassezza siano arrivati e criticarli nuovamente.
La conclusione è: sarebbe meglio ricevere centinaia di feedback negativi e aver venduto migliaia di copie? E aver suscitato una tale indignazione nel lettore da spingerlo a comprare il prossimo ebook solo per il gusto di stroncarlo, vendendo altre migliaia di copie?
O forse no?

domenica 24 giugno 2012

Haiku del week end

Stanco persino
per rendere sensate
poche sillabe.

giovedì 21 giugno 2012

Chissà perché l'inferno ispira di più...

Ringraziando il canale Rai Scuola (meno male che la Rai non è solo quella delle tre reti ufficiali ;-) ho scoperto un artista moderno che ha creato le illustrazioni per una raffinata edizione della Divina Commedia pubblicata nei primi decenni del XX secolo.
Amos Nattini (1892-1985) utilizzando uno stile classico ma non banale ha dato vita alle immagini evocate nei canti del poema dantesco con tavole a colori di grande impatto, soprattutto per i gironi infernali.

Quando si passa al Purgatorio e al Paradiso, sebbene ugualmente rappresentati con grande maestria, l'effetto visivo è minore (potete fare un raffronto tra le due immagini "infernali" rispetto a quella in basso appartenente al Purgatorio. Ma le tavole ovviamente sono molte più di quelle che posso postare io).
Certo, la serena calma del Cielo non può essere rappresentata con immagini violentemente emotive, tuttavia ho notato che i quadri demoniaci spesso suscitano maggiore interesse di quelli celestiali.
A volte ho persino l'impressione che stimolano maggiormente la creatività dell'artista.
Sarà davvero così o è solo una mia impressione?

Comunque, lasciando da parte le elevazioni dell'animo e ritornando alla mia piccola meschinità quotidiana, colgo l'occasione per invidiare acidamente i fortunati mortali che possono permettersi l'acquisto di tale piccolo capolavoro dell'arte libraria (il prezzo di vendita su abebooks è di 1.500,00 €... Li vale sicuramente, ma temo di non potermi permettere un capriccio del genere...)

lunedì 18 giugno 2012

Regole senza eco...

Su internet girano parecchi consigli per scrittori, incluse 36 regole attribuite a Umberto Eco. Presumo siano davvero sue, anche se le citazioni presenti nel web non sono mai completamente attendibili.
Se sono davvero di Eco hanno qualcosa di strano.
La numero 11 ad esempio:

Sii avaro di citazioni. Diceva giustamente Emerson: “Odio le citazioni. Dimmi solo quello che sai tu”.

Questa regola è abbastanza curiosa se si considera che ne “Il nome della rosa” abbondano passaggi tipo:

“[…] Sinesio di Cirene dice che la divinità ha saputo combinare armoniosamente comico e tragico, ed Elio Spaziano dice dell'imperatore Adriano, uomo di elevati costumi e di animo naturaliter cristiano, che seppe mescolare momenti di gaiezza a momenti di gravità. E infine Ausonio raccomanda di dosare con moderazione il serio e il giocoso.”
“Ma Paolino da Nola e Clemente di Alessandria ci misero in guardia contro queste stoltezze, e Sulpicio Severo dice che san Martino non fu mai visto da alcuno né in preda all'ira né in preda all'ilarità.”
“Però ricorda del santo alcune risposte spiritualiter salsa,” disse Guglielmo.
“Erano pronte e sapienti, non ridicole. San Ephraim ha scritto una parenesi contro il riso dei monaci, e nel De habitu et conversatione monachorum si raccomanda di evitare oscenità e lepidezze come fossero il veleno degli aspidi!”
“Ma Ildeberto disse: «admittendo tibi joca sunt post seria quaedam, sed tamen et dignis et ipsa gerenda modis.» E Giovanni di Salisbury ha autorizzato una modesta ilarità. E infine l'Ecclesiaste, di cui avete citato il passo a cui si riferisce la vostra Regola, dove si dice che il riso è proprio dello stolto, ammette almeno un riso silenzioso, dell'animo sereno.”

Forse il professore intende dire: tu, comune ignorantone, evita le citazioni; io posso permettermele.
Anche la regola 10 mi lascia perplesso:

Le parole straniere non fanno affatto bon ton.

Ok, evitiamo le parole straniere (ironia voluta). Giusto. In fondo non tutti le comprendono, e un uso eccessivo trasmette l’impressione che lo scrittore voglia solo fare il fighetto.
Però, sempre nel celebre romanzo del prof, leggo paragrafi del genere:

«Costat nobis etiam ex predictis et ex dicta sententia lata per dictum dominum episcopum florentinum, dictum Johannem fore hereticum, nolle se tantis herroribus et heresi corrigere et emendare, et se ad rectam viam fidei dirigere, habentes dictum Johannem pro irreducibili, pertinace et hostinato in dictis suis perversis herroribus, ne ipse Johannes de dictis suis sceleribus et herroribus perversis valeat gloriari, et ut eius pena aliis transeat in exemplum; idcirco, dictum Johannem vocatum fratrem Micchaelem hereticum et scismaticum quod ducatur ad locum iustitie consuetum, et ibidem igne et flammis igneis accensis concremetur et comburatur, ita quod penitus moriatur et anima a corpore separetur.»

Il mio è un giudizio di parte perché sono un ex studente di Lingue e Letterature Straniere, ma francamente non capisco la differenza fra l’uso (o abuso) di lingue morte anziché straniere. Non sono ugualmente incomprensibili per la maggior parte dei lettori? Non fanno ugualmente figo?
É possibile che, come spesso accade, le regole valgano solo per gli altri ma non per chi le ha enunciate?

sabato 16 giugno 2012

Meme sequel

Il meme dell'11 pensavo di averlo concluso a quota 33, ma sono stato taggato da Alberto e a questo punto salgo a quota 44.
Ecco le mie risposte alle sue domande:

1: Se hai scelto un nick...perchè? Vuol dire qualcosa per te? Altrimenti, perchè hai scelto il tuo nome?
L'ho scelto perché mi piaceva da un punto di vista sonoro, ma ha anche un suo significato: "ariano" nel senso di eretico (e purtroppo il mio modo di essere cristiano lo è sicuramente) mentre Geta fu un imperatore romano cancellato dalla storia da suo fratello Caracalla. Mi è sembrato corretto farlo rivivere.

2: Qual'è il tuo "tipo" di personaggio preferito? La spalla comica?L'eroe?L'antagonista?E perchè?
Dipende. Se un personaggio ha spessore e (scusate il francesismo) palle, mi piace prescindendo dal suo ruolo. Già da bambino, quando vedevo 'Daitarn 3' trovavo interessanti sia Aram Banjo che alcuni suoi antagonisti meganoidi.

3:Qual'è il film più brutto che tu abbia mai visto?
Già risposto nel precedente messaggio: scegliete un film a caso con Raul Bova, farà sicuramente schifo (giuro, fate una prova e mi darete ragione).

4: Se potessi "rubare" la vita a qualcuno, sostituendoti a lui, a chi la ruberesti?
Non saprei, forse a qualche rockstar.

5: Alleanza Ribelle o Impero Galattico?
Alleanza, diamine!

6: Dolce o salato?
Dolce.

7: Dovessi diventare un mostro da film horror, cosa diventeresti?
Visto che sono un sociopatico, presumo un serial killer alla Jason. Oppure una specie di Frankenstein.

8: Qual'è la scena di un film che ti è rimasta più impressa?
Le sequenze di "Apocalypse now" in cui il protagonista raggiunge infine Kurtz.

9: La sfida letteraria che avresti voluto accettare tu al posto del protagonista? Fare il giro del mondo in ottanta giorni? Gettare l'Anello nel Monte Fato?
Beh, il giro del mondo in ottanta giorni è stuzzicante...

10: Da 1 a 10, quanto pensi male di Dan Brown?
Non l'ho letto, e per principio non do mai giudizi su autori che non ho letto.

11: Pensi che in futuro in l'Italia si leggerà di più e meglio (invece di solo la Gazzetta)?
No, si leggerà ancora meno, e direttamente "Novella 2000" versione quotidiano.

giovedì 14 giugno 2012

Ancora un meme...

Visto che Gianluca mi ha invitato a un meme, e Paolo mi ha taggato a sua volta, non vedo perché dovrei esimermi dal partecipare. E poi si è aggiunto anche Domenico.
La prima regola è: rivela 11 cose di te. Un po' di outing lo avevo già fatto in altri post, vediamo se riesco a svelare qualche altro interessssssantiiiiiisssssssimo aspetto di me medesimo...
Ordunque:

1-Ho i capelli neri, tranne una decina che ormai sono diventati bianchi.
2-Anche se non ho più l'età continuo a guardare cartoni animati, soprattutto insieme a mia figlia.
3-L'avrete capito, mia figlia è la persona più importante per me. La adoro :-)
4-Esteticamente parlando non sono un granché (diciamo pure brutto), e questo mi ha sempre causato insicurezza.
5-Ho iniziato a scribacchiare quando ero bambino, e se dovessi dire quanti racconti/novelle ho scritto complessivamente (includendo cose lasciate a metà e sciocchezze illeggibili) sarei in difficoltà. Sicuramente tanti, probabilmente troppi.
6-Non ho mai tenuto un diario (strano per uno che ama scrivere, eh?)
7-Se potessi tornare indietro nel tempo vorrei chiedere scusa a un paio di persone per come mi sono comportato. Adesso non posso più farlo...
8-Ho fatto cancellare il mio numero di telefono dall'elenco.
9-Guardo poco la tivvù, e il canale che seguo più spesso è NHK World con la parabola satellitare.
10-Anche se non sono molto bravo (diciamo pure una schiappa) mi piace giocare a bowling.
11-Quando ero più giovane sognavo ogni notte (o, tecnicamente parlando, ricordavo sempre i miei sogni al risveglio); invece ormai non sogno più (non ricordo più cosa produce il mio cervello durante le fasi REM).

La seconda regola è: rispondere alla 11 domande di chi mi ha coinvolto... Nel caso mio saranno 33 perché mi hanno taggato tre bloggers.
Cominciamo con quelle di Gianluca:

1-Se avessi appena vinto 500.000€ con un gratta e vinci, cosa ci faresti? 
Ci credereste che non ne avrei idea? É una cifra così elevata che non riesco neppure a concepirla, figuriamoci spenderla. Li metterei in banca e poi ci penserei su.

2-Il difetto che non sopporti in una persona?
Arroganza. Il credersi migliore degli altri e atteggiarsi di conseguenza. Le persone così le evito accuratamente.

3-Se ti trovassi di fronte alla tua Nemesi, priva di sensi, e avessi la scelta tra chiamare le forze dell'ordine o spararle, quale opzione sceglieresti? 
A malincuore, chiamerei le forze dell'ordine.

4-Il pregio che preferisci in una persona? 
Solidarietà fattiva. C'è troppa gente che chiacchiera ma non agisce, preferisco quelli che ti aiutano in maniera concreta, magari senza troppe parole, il viso sempre serio, lo sguardo basso, che però materialmente si ricordano di te e di tutti coloro che hanno bisogno d'aiuto.

5-Quali sono il film più brutto che tu abbia mai visto e il libro più orrendo che tu abbia mai letto? 
Qualunque film con Raul Bova (purtroppo mia moglie da ragazza era fissata, e mi è toccato vedermeli tutti...)
Un libro davvero brutto che ho dovuto leggere è un romanzo che mi hanno infilato nell'elenco dei testi d'esame di letteratura inglese al 4° anno, "Sweet desserts" di Lucy Ellmann. Vomitevolmente orrendo.

6-Qual è il cibo di cui non ti stancheresti mai? 
Gelato. I scream you scream we scream for ice cream! (citazione dal film "Daunbailò" di Jim Jarmusch, con Roberto Benigni).

7-Qual è la tua filosofia di vita? 
Domanda insidiosissima. Sono un pessimista cronico, e spesso cado nell'allegra disperazione di vivere su cui ironizzavano alcuni musicisti del movimento grunge. In linea di massima cerco di fare ciò che è eticamente giusto, mi impegno per rispettare il prossimo e le regole del vivere comune, ma non mi aspetto nulla in cambio.

8-Se dovessi ricominciare da zero, che persona vorresti essere? 
Forse più stronzo, arrivista e cinico?

9-Qual è il sentimento più forte dell'animo umano? 
Individualismo, nel senso che ognuno agisce come crede. Spesso due atteggiamenti opposti sono ritenuti perfettamente naturali dai rispettivi esseri umani che li applicano, mentre trovano ovviamente innaturale il modo di fare dell'altro.

10-Qual è la prima parola in assoluto che ti viene in mente subito dopo aver letto questa domanda? 
Geniale!

11-Perché stai partecipando a questo meme?
In passato ho evitato di fare tante cose senza un perché. Poi ho cambiato atteggiamento: il mio nuovo approccio alle cose é "Perché no?"


E queste invece sonio le risposte alle domande di Paolo:

1. Acqua o vino?
Acqua!

2. Mercatino dell'usato, trovi quel libro, proprio quello che ti sta facendo passare le notti in bianco nella disperata ricerca. Mentre lo afferri un'altra mano si sovrappone alla tua. Cosa fai?
Se è una bella ragazza rinuncio al libro ma esigo il numero di cellulare ;-)

3. Cosa rispondi a chi dice "tranquillo, capita..."?
Non rispondo ma gli lancio un'occhiata non proprio amichevole.

4. Se dovessi scegliere un paese da nuclearizzare, uno solo, quale sceglieresti?
Non saprei, lo giuro. Non riesco a odiare un intero paese.

5. Fra gli inventori dei secoli passati, quale ti rappresenta meglio?
Mi piacerebbe dire Leonardo perché era un eclettico, ma io in comune con lui ho solo l'eclettismo, null'altro.

6. Sei sicuro di non essere dentro Matrix?
Non completamente sicuro ;-)

7. Rocher o Pocket coffe?
Gianduiotto :-P

8. Sei un animale, quale?
Un gatto domestico particolarmente pigro che tuttavia ogni tanto sparisce per un po’.

9. Due parole, quella che preferisci e quella che odi.
Pazienza. Pazienza.

10. Puoi esprimere un desiderio. Cosa chiedi?
Ahimé, non posso rivelarlo. Troppo personale.

11. Ti sei annoiato a leggere questo post?
No, tutt'altro. Mi interessa sempre sapere cose sugli altri bloggers, e anche rispondere alle domande altrui è stimolante.


E infine Domenico.

1) Sopporti le persona che dicono "tranquillo, potrebbe andare peggio"?
Le sopporto così come sopporterei un mal di denti.

2) Bibite frizzanti o alcol?
Le prime, ma senza eccedere.

3)Se ci fossero, meriteresti il Paradiso o l'Inferno?
Sicuramente devo prima passare per il Purgatorio ;-)

4) Spiegami Lost
Allora, è caduto un aereo e... io ho spento la televisione.

5)Qual'è la tua canzone preferita?
"Comedown" dei Bush.

6) Se potessi scegliere, in quale epoca storica vorreste vivere?
Ho già scelto: vivo nella Belle Epoque, agli inizi del XX secolo.

7)Chi è il tuo politico preferito?
Nessuno.

8)Qual'è il vostro animale (inclusi fantastici) preferito?
Sarò banale ma adoro i cani e i gatti.

9) Vi ha mai beccati il famoso colpo di fulmine?
Sì, ma sono sopravvissuto.

10) Dove sareste voluti fuggire pur di evitare questo meme?
In un racconto di Borges :-)

11) Non avendolo evitato, vi siete divertiti?
Certo che sì.

Per completare il meme occorre creare altre 11 domande e girarle a 11 bloggers...
Io lo propongo a: Temistocle, Luca, Fra, LucreziaGlauco, Nick, Eddy, Alberto, Arwen, Serena e Nyu.
Le mie domande sono:

Ti è mai venuta voglia di mandare a quel paese tutto e tutti e di trasferirti in un luogo dove non ti conosce nessuno?
Cosa si intende per 'normalità'?
Freud aveva ragione riguardo l’onnipresenza dei desideri erotici sublimati nella mente (inconscio, vabbé) dell’essere umano?
C’è qualcuno al quale vuoi più bene di quanto ne vuoi a te stesso?
Una lista di cinque canzoni che riascolteresti anche duemila volte senza stancarti?
Qual è la città più vivibile tra quelle che conosci?
Secondo te esiste qualcosa dopo la morte?
Cosa cambieresti dell’Italia attuale?
E nel mondo in generale?
Programmi il futuro o vivi alla giornata?
Mi dici una cosa banale che ti rende sereno?

lunedì 11 giugno 2012

Autoregolamentazione?

Può sembrare un discorso idiota, soprattutto in questo mondo post-Quentin Tarantino, però prima di pubblicare il racconto del messaggio precedente ci ho riflettuto sopra per un bel pezzo. Avevo provato una sensazione simile anche con il divertissment dell'automobilista bastardo, che infatti si è fermato a quota tre messaggi perché qualche dubbio mi era venuto pure lì.
Leggendo i commenti al racconto, i miei dubbi sono aumentati.
É vero che si legge e si vede di peggio, è vero che l'avviso iniziale in qualche modo previene interpretazioni erronee (o forse è solo un modo per credere di essermi ripulito la coscienza?) però continuo ancora a chiedermi se sia corretto pubblicare sul blog contenuti come quelli citati...
Esiste davvero un problema di autoregolamentazione - ovvero di porre un limite etico a quel che si scrive sul web - prescindendo dalla legge e imponendosi una sorta di autocensura laddove si ravvisa qualche eccesso?...

sabato 9 giugno 2012

Nuovo racconto minimo


AVVISO IMPORTANTE: Contenuti espliciti. Il linguaggio e i contenuti del racconto possono offendere la sensibilità del lettore. La narrazione va intesa in senso umoristico e non costituisce assolutamente un modello comportamentale.

Mi era già capitato altre volte di distrarmi mentre leggevo gli sms e di prendere sotto cani e gatti, ma una ragazza mai. La macchina ha fatto un botto grosso e ho pensato: sarà un alano, e invece era una trucida di periferia. Sono sceso e l’ho vista bene: anfibi, calzoncini corti, top attillatissimo con le tette che erano più fuori che dentro. Proprio una trucida. E proprio periferia: non girava nessuno, neanche un gatto nero.
Ho provato a sentire il polso per vedere se era ancora viva, ma non l’ho capito. Cioè dico: ma come cazzo si fa a capire se uno è morto tastandogli il polso? La classica cosa da telefilm che se provi a farlo davvero… tutte stronzate.
Comunque, l’ho caricata sul sedile lato guida. Mi sono detto: la porto al pronto soccorso e m’invento qualcosa. Poi l’ho guardata meglio e... oh, vi giuro che quelle tette erano una cosa… Mai visto niente del genere. Ho pensato: se ormai è morta pazienza, se invece è destino che sopravvive può benissimo resistere dieci minuti in più, no?
Ho alzato il top. Che goduria erano quelle bocce! Me le sono spupazzate per un quarto d'ora. Meglio di una scopata.
Beh, forse è stato più di un quarto d'ora. Però alla fine mi sono detto: basta, la porto all’ospedale.
Arrivo. Gli infermieri mi guardano strano, mi chiedono se posso aspettare…
Vabbé, aspetto. Ma perché?
Ecco il perché: dopo dieci minuti arriva la polizia… Porca puttana, speriamo bene!
Mi fanno: ci spieghi bene che è successo?
E io: guidavo, ho visto una cosa in mezzo alla strada, gli ho girato attorno e mi sono accorto che era una ragazza svenuta…
E loro: possiamo vedere la tua macchina?
La vedono, e uno indica il paraurti anteriore e dice: c’è una bella ammaccatura qui.
Gli rispondo: eh!, magari solo una.
Mi dovete credere. Non avevo colto l’allusione del poliziotto. Io immaginavo proprio che si riferisse all’ammaccatura, non ci pensavo neanche che fosse una frecciata al fatto che potevo essere stato io a prenderla sotto. Perciò, con la massima naturalezza continuo:
qui sullo sportello c’è un buco che m’ha lasciato in eredità qualche stronzo che faceva manovra… Sul cofano c’è rimasto il segno d’un tamponamento a catena… Persino il tettuccio è ammaccato, guinness dei primati. Ho visto il rosso del passaggio a livello e mi sono fermato, però evidentemente stavo troppo avanti perché la sbarra è scesa proprio sopra la macchina e gli ha tracciato questa riga al centro…
I poliziotti mi chiedono i documenti, annotano un po’ di cose e poi mi dicono: va bene, puoi andare.
Insomma, tutto liscio. E mentre uscivo il dottore ha detto pure che la trucida era viva, però in stato confusionale e non ricordava niente, e per me era ottimo. Direi che è andata perfetta.
C’è solo una cosa che… Ecco, mi sembra come se avessi fatto qualche cazzata imprevista, però se ci penso bene mi pare di no. I poliziotti m’hanno mollato, la ragazza non si è resa conto di niente… Ma sì, sicuramente non ho fatto nessuna cazzata.

09-06-12 Complimenti, hai appena aggiornato il tuo profilo pubblico su Facebook


mercoledì 6 giugno 2012

500

Questo è il 500° post del mio blog. Per celebrare degnamente le cinquecento boiate che ho scritto negli ultimi tre anni ho creato questo racconto che si compone di 500 caratteri tipografici (spazi esclusi).


I personaggi di Ariano Geta erano stanchi di esistere solo nelle mediocri pagine di uno scrittore incapace. Desideravano una vita letteraria migliore, e glielo dissero apertamente.
“Sono stato io a crearvi. Senza di me non avreste mai visto la luce. Non è abbastanza per voi?”
No, non lo era.
Provò amarezza per tale irriconoscenza, e capì quanto fosse complicato essere un dio. Tuttavia decise di non scatenare apocalissi o diluvi.
“E sia, ve lo concedo. Le vostre vicende non saranno più narrate da Ariano Geta”.
I personaggi esultarono. Ignoravano che lui intendeva solo cambiare pseudonimo.

domenica 3 giugno 2012

Blog compleanno a me

 Nel giugno del 2009 questo blog prendeva forma (anche se il primo messaggio ufficiale venne postato alla fine del mese). Al compimento del terzo anno di attività, cosa posso dire per giustificare un suo ulteriore prolungamento?
In effetti basterebbero tre sole parole: mi piace scrivere. Le stesse parole che hanno determinato la nascita di “Ariano Geta”. Però, se mi fossi limitato a questo principio, un blog privato o un buon vecchio diario cartaceo avrebbero avuto la stessa utilità. Invece ho scelto il blog pubblico, invocando il confronto con gli altri e il loro giudizio. Questo perché la scrittura fine a se stessa perde gran parte del suo scopo: è come guardarsi allo specchio.
Quindi la soddisfazione più grande che mi ha dato il blog è stata proprio la possibilità di interagire con altri comunicatori via web. Con alcuni è nato un rapporto di amicizia epistolare che vale molto più di un’opinione su quel mio post o quel mio ebook, e che spero continui anche se dovessi interrompere la mia attività di blogger.
Comunque, facendo un’analisi più materialistica, mi metto a dare i numeri (in senso letterale, anche se talvolta mi capita pure in senso figurato :-)
In questo triennio ho pubblicato quasi 500 post e ho ricevuto circa 77.000 visualizzazioni di pagine. Sono dati che in se stessi significano poco, e che hanno valore soprattutto per me, ma spero che le mie parole abbiano trasmesso qualcosa anche a coloro che ogni tanto sbirciano in questo angolino del web.
Non sono strettamente connessi al blog – ma è come se lo fossero – gli ebook che ho reso disponibili per letture gratuite o a pagamento. Per i download non dispongo di statistiche attendibili, però posso dire di aver venduto complessivamente poco più di un centinaio di copie sul portale amazon, e benché la cifra sia davvero bassa posso garantire che è ugualmente una gran soddisfazione per me (gli scribacchini possono capirmi ;-)
Concludendo, non so come e quanto andrà ancora avanti questo blog. Al momento attuale l’intenzione è di continuare, lo penso anche nei momenti in cui mi pare di non avere più nulla da dire. Mi baso fondamentalmente sull’improvvisazione, come si può notare scorrendo i miei post, e finché riesco a farla durare "the blog must go on".

sabato 2 giugno 2012

Konnichiwa

Eh già, devo proprio ringraziare Titti che ha segnalato nuovamente uno dei racconti di Hiroshi Miura sul suo blog. Essere complimentato da lei per la mia conoscenza della cultura giapponese è una soddisfazione davvero speciale per me.