lunedì 30 aprile 2012

Lancio ufficiale

Gli "Altri racconti sensazionali" di Hiroshi Miura sono disponibili su amazon.it
Accorrete numerosi!
;-)

giovedì 26 aprile 2012

Deliri di un automobilista bastardo - 2


DISCLAIMER: il brano che segue va inteso come un testo umoristico politicamente scorretto, e NON deve assolutamente essere preso sul serio. Non imitate MAI le azioni proposte dalla voce narrante, neppure se i vostri genitori vi autorizzano a farlo. Se insistono, forse sarà il caso di portarli da uno psicologo…

C’è una categoria che ODIO ancora più dei pedoni, giungendo quasi al livello dei vigili urbani, ovvero i ciclisti. Sono una cosa assurda: si permettono di bloccare per mezza giornata il traffico automobilistico su una strada asfaltata solo perché ci deve transitare qualche ridicola corsa come il Giro d’Italia o la Milano-Sanremo… Dico io: ma chi possono essere quei decerebrati che si divertono a veder passare degli imbecilli che pedalano con mutandoni di lycra iperaderenti? Cioè, fossero ragazze in topless la cosa avrebbe un suo perché, soprattutto in quelle corse sui pavé che fanno vibrare paurosamente la bici e il conducente… Ecco, diciamo che se mi bloccassero la strada con le transenne e mi costringessero ad aspettare che passa il gruppo in fuga, e il gruppo fosse composto da belle figliole con le bocce che ballonzolano su e giù, beh, potrei accettarlo. Mi affaccerei al finestrino, approfitterei della pausa per fumarmi una sigaretta, e mi godrei lo spettacolo.
Ma vedere maschi con le gambe depilate, no, dai, è improponibile!
Comunque, voglio essere generoso: concedo questi blocchi momentanei del traffico per permettere lo svolgimento di patetiche gare parrocchiali tipo Tirreno-Adriatica o Giro di Lombardia.
Ma quello che proprio non sopporto sono i ciclisti dilettanti in mezzo alle automobili.
Situazione tipica: strada a corsia unica ma a doppio senso, con striscia continua al centro e divieto assoluto di sorpasso (e tante macchine in arrivo dal senso di marcia opposto che rendono sconsigliabile l’eventuale infrazione). A un certo punto becchi due (due, sia chiaro, avessi detto venti, ma solo due, cazzo!) ciclisti. Come viaggiano? AFFIANCATI, mi pare ovvio! Non si possono mettere in fila indiana, nooo! Devono bloccare una carreggiata per ripetersi in reciproco default le loro stronzate:
“Tu che cambio usi adesso?”
“Mi sa che devo rivedere la pressione delle gomme”.
… e così via. E tu gli suoni, gli urli di levarsi dalle palle, oppure di imparare a pedalare a 120 km orari così non rompono i coglioni al prossimo.
Però niente, se ne fregano, continuano con le loro chiacchiere stando affiancati e procedendo alla velocità di un mulo storpio.
L’unica soddisfazione è quando, finalmente, c’è un attimo di calma sulla corsia di marcia opposta e hai lo spazio per sorpassarli, mostrarli il dito medio e rammentargli la materia organica di cui è composta la loro faccia.
In effetti c’è anche un’altra soddisfazione possibile: appena sorpassati, andare a velocità minima, attendere che sono ad un metro di distanza e frenare di botto. Vedere le loro facce spiaccicate sul parabrezza posteriore è una gioia che non ha prezzo. O meglio: il prezzo lo stabilisce l’eventuale vigile urbano che ha assistito e alla scena e, complice di quelle creature odiose, si permette di multarti per una cosuccia del genere. Viviamo proprio in un mondo incivile!

lunedì 23 aprile 2012

Domanda forse troppo impegnativa, soprattutto il lunedì mattina...

Mi chiedevo...
Perché i cosiddetti "talenti" di cui parla la parabola evangelica non sono coerenti con la personalità di chi li riceve? Almeno nel mio caso é così. Sembra che io abbia un dono particolare per l'ordine. Se c'é da far quadrare i conti, capire perché sballano di qualche decimo, controllare con precisione la situazione dei pagamenti e degli incassi, apparentemente ci riesco bene. Se c'è da archiviare, creare spazio, immagazzinare ed etichettare, dicono che io sono la persona adatta.
Ma a me piace essere creativo, o almeno mi piacerebbe, visto che - a quanto pare - metto troppo ordine persino nella creatività (e temo che sia vero). Se c'é da essere originale o fantasioso non ci riesco granché. Con molto garbo mi fanno notare che io sono... ordinario. Ovvio. Regolare. Nessun segno di eccentricità. Eppure vorrei esserlo, pur non riuscendoci. Mentre mi annoia tutto quello che implica ordine e meticolosità, che tuttavia mi riesce benissimo.
Sarà così anche per altre persone? Talento apprezzabile in ambiti indesiderati e - per contro - mediocrità negli ambiti in cui si vorrebbe eccellere?
Come da titolo, la domanda forse è un po' troppo impegnativa per il lunedì mattina...

venerdì 20 aprile 2012

Nuovo divertissment fuori di testa

Ogni tanto do via libera alla follia latente che alberga nel mio cervello scrivendo dei divertissment che… beh, se ne avete già letto qualcuno sapete già cosa intendo.
Stavolta parlerò come se dovessi dare voce ai

DELIRI DI UN AUTOMOBILISTA BASTARDO

DISCLAIMER: il brano che segue va inteso come un testo umoristico politicamente scorretto, e NON deve assolutamente essere preso sul serio. Non imitate MAI le azioni proposte dalla voce narrante, neppure se i vostri genitori vi autorizzano a farlo. Se insistono, forse sarà il caso di portarli da uno psicologo…

Guidare è una delle attività più rilassanti che esistano. Accendi il quadro, dai gas, e corri liberamente lungo le strade della tua avventura quotidiana, godendoti le meraviglie della più grande invenzione mai creata dalla mente umana… se solo non ci fossero quegli stramaledetti pedoni che devono sempre avere la precedenza!
È una situazione odiosa, indegna del livello di civiltà raggiunto dall’uomo: il moderno autista di uno straordinario manufatto tecnologico deve cedere il passo a dei primitivi incivili che non rispettano le regole minime della convivenza!
No, non ci provate! Non li difendete! I pedoni sono altamente scorretti! Sono dei maledetti!
Esempio pratico: esiste una deliziosa fila di strisce bianche disegnate appositamente per favorire il loro transito da un lato all’altro della strada asfaltata. Le utilizzano? Ma quando mai! Attraversano la strada dove cazzo gli pare! Dieci metri prima delle strisce, dieci metri dopo le strisce… e poi lo fanno nel modo più inefficiente possibile! Sono in sei? Passano in fila indiana! Non si sognano di stare affiancati, non sia mai! Formano un serpentone interminabile bloccando il traffico in entrambe le direzioni!
E non parliamo dei marciapiedi! A volte penso che i pedoni professino uno strano credo religioso che li costringe a considerare i marciapiedi come luoghi sacri che nessun piede mortale deve osare calpestare.
Tipo: strada strettissima, una macchina ci passa per un pelo con dieci centimetri scarsi di margine sui due lati. Ovviamente i lati in questione sono entrambi corredati da un marciapiede. Dove passa il pedone? Mi sembra ovvio: in mezzo alla strada! Non può camminare sul marciapiede, commetterebbe un sacrilegio! Deve lumacare sull’asfalto, costringendo la macchina che sopraggiunge a procedere in prima, a 10 km orari scarsi, perché lui, il pedone, non può utilizzare il marciapiede, deve rompere le palle agli automobilisti!
Ma la cosa veramente assurda è che se provi a accelerare e travolgere quell’idiota che si diverte a intralciare il traffico, passi guai! Ti accusano di investimento!
Io cambierei la legge. La riscriverei così: “se una macchina travolge un pedone che camminava sulle strisce o sul marciapiede, è investimento; ma se la macchina travolge un di pedone che camminava dove gli pareva a lui, allora ha fatto bene! Perché uno che si butta in mezzo alla strada, fuori dalle strisce e dai marciapiedi, è chiaramente un aspirante suicida, e allora, porca puttana!, accontentiamolo no?”
Amici automobilisti, le raccogliamo le firme per proporre questa modifica tramite referendum?
(continua)

lunedì 16 aprile 2012

Il giusto canale per il talento

Pirandello è uno dei miei scrittori preferiti, e viene unanimemente inserito dai critici nell'olimpo dei grandi autori del XX secolo.
Azzardando una fugace ucronia storico-letteraria, si potrebbe però ipotizzare un 2012 in cui Pirandello viene ricordato non come scrittore e autore teatrale ma "soltanto" come... poeta. Le sue prime opere furono libri di poesie, e lui stesso disse molti anni più tardi che per lungo tempo aveva pensato di dedicarcisi in modo quasi esclusivo, considerando le opere in prosa meno importanti. Se le sue poesie avessero ottenuto il successo e l'approvazione da parte dei salotti letterari dell'epoca, forse avrebbe ricevuto una spinta decisiva in quella direzione. Invece non ebbe particolari riscontri. Stranamente il suo enorme talento non emerse - forse a causa della giovanissima età - e nel corso degli anni si orientò verso la narrativa e poi, successivamente, anche verso il teatro.
Qualcosa di simile è accaduto a Philip K. Dick, che agli inizi della sua carriera da scrittore aveva creato opere di narrativa tradizionale. Tuttavia non erano piaciute agli editori. Si orientò allora verso la fantascienza in modo esclusivo, ma solo dopo aver rinunciato alla letteratura mainstream. La cosa bizzarra è che alcuni dei suoi romanzi "di consumo"  - considerati all'epoca una forma di intrattenimento per lettori di serie B - sono oggi catalogati tra i migliori esempi di narrativa moderna. Con le novelle di science-fiction (normalmente disdegnate dai critici) Dick ha ottenuto un riconoscimento letterario di altissimo livello, superiore a quello ottenuto dai suoi romanzi tradizionali.
Insomma, c'è chi ha un talento gigantesco e innegabile nella scrittura, ma prima deve incanalarlo nel segmento giusto. L'importante è saperlo scoprire.

venerdì 13 aprile 2012

Haiku



Sogni ossessivi,
malattie della vita
che non si compie.

martedì 10 aprile 2012

... e ancora scrivo

La voglia di scrivere qualcosa c’è sempre, per fortuna. Non so se sia veramente attribuibile a Epicuro la frase: “È meglio cedere alle tentazioni prima che queste ci abbandonino”, comunque nel mio caso può essere applicata alla smania per la scrittura.
E come prima cosa, ho risposto all’Alex-segnale e mi sono arruolato nella legione dei supereroi grafomani di 2 Minuti a Mezzanotte. Coi miei modesti poteri, tenterò di dare un contributo alla causa della giustizia, della libertà e del divertimento.
Inoltre, è praticamente ultimata la “traduzione” di altri racconti fantastici di Hiroshi Miura. Visto il successo del primo ebook “Racconti sensazionali”, che su amazon ha venduto migliaia decine di copie, questa seconda selezione si intitolerà “Altri racconti sensazionali”. Qui potete leggere un anticipo, il primo racconto della raccolta, che poi è anche il primo racconto pubblicato da Hiroshi Miura nel 1908. Il libro completo sarà disponibile fra pochi giorni su amazon.
Corredo il post con la copertina prescelta. L’immagine è tratta da una stampa del grande artista giapponese Yoshitoshi Tsukioka (1839-1892), autore di ukiyo-e tradizionali ma anche visionarie come quella che potete ammirare qui sotto.


sabato 7 aprile 2012

Le mie porte scorrevoli


Quando sono a corto d’idee, faccio quello che qualunque blogger ragionevole dovrebbe fare: copiare Alex Girola ;-)
In un suo post lui ha provato a immaginare cinque presenti alternativi della sua vita, in base a scelte che avrebbe potuto compiere in passato ma che alla fine sono rimaste solo un’opzione non sfruttata.
Proverò anch’io a immaginare degli esiti differenti per la mia esistenza.

1 – Il fu Ariano Geta
1988. Sono in groppa al mio motorino e da bravo coglione sto sorpassando a destra una macchina che non ha messo la freccia, ma intende svoltare proprio in quella direzione… L’impatto è inevitabile.
2012: le conseguenze del volo (senza casco, all’epoca non era obbligatorio) sono state un po’ più gravi di quelle che effettivamente furono, perciò, se volete farmi visita, dovete recarvi al cimitero della mia città natale e chiedere la riesumazione della mia salma, loculo 451/F.

2 – Il ricercatore Ariano Geta
Primi mesi del 1995, mi sono appena laureato, e la mia relatrice ha confermato ciò che mi aveva già detto in altre occasioni: “Non sparire, fatti vedere da queste parti”. In fondo la cosa mi affascina, so che il percorso è interminabile ma decido di provare. Per alcuni anni continuo ad andare in facoltà solo per fare da portaborse alla professoressa in questione. Poi, finalmente, arriva il momento del concorso da ricercatore, lo supero grazie all’aiuto benevolo della commissione, e divento parte integrante dell’arredamento dell’università: passo intere giornate chiuso lì dentro a fare ricerche, tenere brevi seminari, partecipare alle attività didattiche… Non sono sposato e non ho una vita sociale, mi dedico totalmente allo studio.
2012: se volete farmi visita il mio orario di ricevimento è dalle 13.00 alle 15.00, stanza 24, secondo piano, dipartimento di Letteratura Inglese.

3 – Mister Ariano Geta
È il 1997, il tanto atteso lavoro non arriva, e allora decido di seguire il consiglio di mia madre e passare qualche mese negli Stati Uniti dai suoi parenti: magari posso fare qualche esperienza utile, non si sa mai… L’inizio è duro, trovo solo lavoretti come sguattero o pulitore di cessi. Ma i miei parenti mi forniscono indicazioni utili, sopportano la mia presenza invadente, e intanto ottengo un discreto impiego come aiuto cuoco in una pasticceria, e mi rendo economicamente indipendente con possibilità di richiedere la green card. Mi presentano una brava ragazza (italo-americana ovviamente) che ha la mia stessa età e non è ancora sposata. Dopo un paio di anni siamo husband and wife con un son in arrivo.
2012: se volete farmi visita prendete l’aereo per Philadelphia e venite al n. 443 di Daffodils Lane, vi aprirà la porta uno dei miei quattro figli, tutti ragazzini bene in carne come il loro papà.

4 – El desaparecido Ariano Geta
L’anno è il 1999, una certa situazione famigliare mi ha lasciato l’amaro in bocca e il datore di lavoro sta dimostrando di essere uno schifoso schiavista. Penso: sapete che c’è? Que se vayan todos a tomar por el culo. Senza dire nulla a nessuno, ritiro i miei soldi in banca e prendo l’aereo per Cuba. Mentre sto nell’isola caraibica mi godo la vita, e intanto un italiano maneggione mi rimedia un passaporto argentino falso per crearmi una nuova identità. Il problema è che alla scadenza del permesso di soggiorno quel documento mi rende ufficialmente argentino, così vengo espulso da Cuba con destinazione Buenos Aires... Nella grande metropoli cerco di arrangiarmi con qualche lavoretto, ma proprio in quei giorni esplode la tremenda crisi economica che mette in ginocchio il paese sudamericano.
2012: se volete farmi visita mi trovate a Calle Rivadavia, dove chiedo l’elemosina dalle sette alle diciannove. Dormo in un rifugio per poveri, a volte entro nella Biblioteca Nacional per respirare la stessa aria che respirò a suo tempo Borges, e provo a immaginare di essere il personaggio di un suo racconto…

giovedì 5 aprile 2012

Ciao Kurt

Questo blog è dedicato interamente alle mie smanie scrittorie e, talvolta, a qualche outing personale. I miei interessi non si esauriscono nei libri e nell'arte, però avevo deciso che in questo piccolo angolo del web non avrei parlato di altro.
Solo per oggi dedico un post alla musica, che ha sempre occupato un posto importante tra le cose che mi piacciono. Il motivo dell'eccezione è Kurt Cobain, di cui cade oggi l'anniversario della morte. Era il 5 aprile del '94, non ero più un adolescente, eppure ho provato un disappunto enorme. So che può sembrare idiota ciò che sto per dire, ma i Nirvana sono stati il gruppo che è mancato alla mia adolescenza. Negli anni '80 così glamour e patinati, ascoltavo la stessa musica che ascoltavano tutti, ma non mi è rimasto quasi nulla di quel periodo.
Quando ho sentito le note di Kurt, Krist e Dave si è sbloccato qualcosa, anche se ormai ero uno studente universitario. Solo dopo molto tempo che ascoltavo la loro musica mi sono interessato a Kurt Cobain come personaggio, e ho scoperto qualche affinità con la sua adolescenza scolastica non proprio piacevole.
Quel giorno ci rimasi davvero male come ho detto. L'intossicazione da farmaci a Roma, poche settimane prima, purtroppo era già un chiaro segnale, e posso quasi dire che me lo aspettavo anche se speravo tanto di sbagliarmi.
Peraltro per me quello era un periodo particolare. La prima metà degli anni '90 la ricordo come una giostra impazzita in cui l'umore e le speranze per il futuro salivano e scendevano senza preavviso, giornate nere e giornate più luminose si alternavano continuamente tra loro. E la musica di Kurt Cobain mi accompagnava...
Posso dire che avrei preferito un'icona sbiadita ancora viva a una leggenda morta, ma evidentemente le stelle più lucenti talvolta si consumano più in fretta.
Ciao Kurt, e grazie per la tua musica.

domenica 1 aprile 2012

Dieci semplici piaceri

Un post virale che circola in questo periodo chiede di elencare dieci piaceri semplici che rendono migliore la vita dei bloggers...
Io sono stato invitato da Titti.
Evitando di avventurarsi in complessi discorsi esistenziali ed escludendo le cose ovvie (presumo che chiunque tragga felicità dai propri figli, o dalla sensazione di essere in buona salute o dal fatto di avere un lavoro, una casa e tutto il resto) mi limito a fare una lista delle piccole cose totalmente individuali che mi trasmettono serenità.

Scrivere - Forse soffro di grafomania, sicuramente mi piace immaginare, fatto sta che dare forma scritta a ciò che mi passa per la testa (pensieri o storie inventate) mi trasmette sempre una piccola felicità. Talvolta è come viaggiare in un'altra vita.

"Perdermi" in un borgo antico - La Tuscia, la Toscana, l'Umbria sono piene di cittadine rimaste quasi intatte nel corso dei secoli, con le stradine strette lastricate di "sanpietrini", case in pietra viva, chiese barocche o rinascimentali. Passeggiare senza meta in questi luoghi è sempre un piacere per me.

Osservare il cielo - Che sia ottobre, con le sue nuvole così soffici e bianche che galleggiano nell'azzurro, o agosto, con quei tramonti interminabili che rendono il cielo colorato in tutte le sfumature che intercorrono dal rosso al rosa all'arancione, tenere gli occhi puntati sul cielo mi rasserena tantissimo.

Ammirare gli alberi - Soprattutto in primavera, i mandorli coperti di fiori bianchi o i ciliegi e le loro chiome rosa, li guardo di continuo. Ma anche le forme curiose dei rami dei pini, o gli intrichi di rami e rametti spogli durante l'inverno, specialmente al crepuscolo quando diventano tante linee nere contrapposte allo sfondo del cielo.

Leggere - Come direbbe il personaggio principale dell'ultimo racconto che ho pubblicato sul blog, "ça va sans dire". La lettura di un buon romanzo, o di un saggio, o di un certo blog che seguo, è sempre un piacere.

"Perdermi" su internet - Cercare un soggetto, un concetto, un'immagine, e poi di link in link scoprire cose nuove, siti nuovi, blog diversi... Per me è un "viaggio" piacevole.

Ammirare l'arte - Visitare un museo, una residenza storica, una pinacoteca; guardare attentamente un quadro, un particolare architettonico, la facciata di una chiesa, un monumento...

Ascoltare musica - Non sono un "fissato", ma l'ascolto della musica che mi piace occupa sempre qualche minuto durante la mia giornata.

Avere dei segreti - "Se vuoi davvero bene a una persona / ai tuoi famigliari / ai tuoi amici, non devono esistere segreti tra voi: non devi nascondergli nulla, devi rivelargli ogni cosa se te lo chiedono". Questa è l'opinione di molti, che io tuttavia non condivido. Una comunione totalizzante con l'altra persona (chiunque essa sia) in base alla quale lei ha il diritto di sapere ogni singola scemenza che mi passa per la testa, ogni minimo evento della mia giornata, qualunque cosa perché "non bisogna nascondere nulla", francamente mi angoscia. Mi fa pensare alla Gestapo o alla Stasi, ai microfoni sotto il tavolo, alle intercettazioni telefoniche e allo stalking... Sbaglierò, sarò un idiota, ma io ho la necessità di mantenere alcuni piccoli segreti. Sapere che sono noti soltanto a me mi dona tranquillità.

Sono solo nove, perché al numero dieci avrei potuto mettere varie cose ma nessuna mi pareva adatta a questo elenco.
Ok, e ora vado a "perdermi su internet" ;-)