sabato 23 luglio 2011

Altro che ferie...

Invece delle ferie, mi è toccato un soggiorno all'hotel "Ospedale", 5 stelle e camera inclusiva di dependance con sala operatoria.
Il problema che avevo già avuto tempo fa si è ripresentato, e stavolta la medicazione non è bastata: cinque giorni di degenza, intervento in anestesia locale, e stamattina (N.B.: 23/07/11, data in cui sto scrivendo) mi hanno dimesso. Ora sono a casa, noto che i messaggi programmati sono serviti a mantenere vivo il blog, anche se io non potuto partecipare alle attività degli altri amici bloggers e probabilmente parteciperò poco anche nei prossimi giorni causa riposo ordinato dal dottore.
Ma conto di rimettermi a breve e di ritornare in piena efficienza internettiana :-)
Nel frattempo, per ogni mio non-messaggio immaginatemi sdraiato sul letto a tamburellare con le dita sulla coperta come se fosse una tastiera.

venerdì 22 luglio 2011

Ops, I did it again

Come avevo preannunciato, alla fine ho ceduto alla tentazione e ho deciso di partecipare all'ennesimo concorso, un'ulteriore occasione per battere il mio record di eliminazioni.
Dopo tutto ilmioesordio rappresenta la scusa ideale per utilizzare nuovamente il print-on-demand e dare una forma cartacea a "L'anno prima del bicentenario", che al momento si trova solo su ilmiolibro per poter prendere parte alla competizione letteraria.
Se siete curiosi di leggerlo, magari gratuitamente e in formato ebook, è sufficiente che abbiate un po' di pazienza: entro tre mesi il romanzo sarà ovviamente scartato dai giurati e io lo aggiungerò agli altri già presenti fra i miei scritti.

mercoledì 20 luglio 2011

Mauro Bianchi

Probabilmente Glauco ha già spiegato in qualche post del suo blog la differenza che c’è tra una narrazione incentrata sulla trama (quando i personaggi sono meramente funzionali allo svolgimento dell’intreccio romanzesco) e una narrazione che si basa sul personaggio (il contrario di prima: la trama è molto labile e la scrittura racconta per lo più il  protagonista, che diventa il mattatore assoluto).
Ebbene, visto che parlavo di Glauco, prendo come esempio della seconda tipologia le sue storie di Mauro Bianchi, che almeno a mio modesto avviso ci rientrano in pieno. È lui, il personaggio, a dare spessore ai racconti con il suo atteggiamento simpaticamente cialtrone, la sua irruenza genuina, il suo sarcasmo tagliente, senza dimenticare la sfiga non compiaciuta ma ovviamente sempre in agguato.
Ho letto tutti i racconti della serie, lasciando anche la mia opinione sul blog di Glauco, e qui confermo un feedback sostanzialmente positivo, tranne una (personale) perplessità su “Per un pugno di mosche” il cui finale mi è parso “eccessivo”.
Da tenere presente, come già detto, che sono character-centered short stories: la trama è secondaria rispetto alla straripante personalità del protagonista. Se ancora non le avete lette, dategli una chance ;-)

lunedì 18 luglio 2011

Bravi creatori e pessimi imitatori

L'antologia scolastica che si utilizzava nella mia classe riportava un'opinione negativa su D'Annunzio che mi ha sempre lasciato perplesso, benchè io non sia certo un suo ammiratore: si sosteneva che i suoi romanzi hanno introdotto l'erotismo esplicito nella letteratura italiana, e sebbene vada riconosciuto che nel suo caso fosse narrato in modo funzionale rispetto alla trama e in accordo con le correnti del decadentismo e del simbolismo che lui seguiva, all'atto pratico ha dato strada a tanti imitatori mediocri (tipo Guido Da Verona) che hanno infarcito le librerie di romanzetti superficiali pieni di scene pruriginose, col solo scopo di solleticare la morbosità del lettore. Insomma, D'Annunzio additato come "responsabile" del porno-rosa.
Ribadisco che non rientra fra i miei autori favoriti, ma nonostante ciò non riesco a condividere l'accusa che gli viene posta.
Applicando lo stesso principio, Pasolini diventerebbe colpevole di aver girato il film "Decameron", le cui scene di nudo sessualmente esplicite e autorizzate dalla censura per il loro valore artistico, hanno poi dato il via alle tante imitazioni volgarissime della commedia trash anni '70.
Sempre sulla stessa strada, Tolkien sarebbe l'unico colpevole delle numerose saghe fantasy-bimbominkia degli ultimi vent'anni.
Insomma: si è responsabili delle proprie opere, non certo degli imitatori superficiali che le plagiano in modo scorretto.
O no?

venerdì 15 luglio 2011

Comunicazione di servizio

Causa eccesso di ferie arretrate, mi è stato imposto di alleggerire il monte ore delle "non godute" perché sembra che ne abbia accumulate così tante da essere in una posizione anti-costituzionale. Non mi chiamo Silvio, pertanto non posso permettermi certe cose.
Conseguenza: lavorerò a mezzo servizio o salterò intere giornate per i prossimi due mesi, e naturalmente non è una cosa brutta (mi hanno garantito che non è una mossa propedeutica alla messa in cassa integrazione, e mi fido) ma sarò meno presente sul web. Non so se riuscirò a seguire tutti gli aggiornamenti dei blog amici, e probabilmente ci sarà qualche rallentamento anche nel mio. E questo un po' mi dispiace (sono diventato internet-dipendente? Probabilmente sì).
Comunque, all'atto pratico avrò più ore libere a disposizione. Ne approfitterò per leggere con più continuità, forse anche per scrivere qualcosa, e sicuramente dedicherò più tempo ad altre attività non connesse al blog ma ugualmente piacevoli.
Ho programmato alcuni post per i prossimi giorni che non faranno notare, almeno per un po' di tempo, la mia minore presenza dietro la tastiera.

mercoledì 13 luglio 2011

David Ligare

David Ligare è un pittore americano contemporaneo che ha scelto la via del neo-classicismo.
I temi delle sue opere sono legati a soggetti che nell'immaginario collettivo possono essere facilmente (e quasi automaticamente) accostati alla tradizione pittorica europea.
Persino coloro che non hanno una particolare cultura nel campo delle arti figurative saprebbero percepire la classicità delle sue nature morte, dei suoi paesaggi e delle sue figure umane.


Da questo punto di vista l'originalità è automaticamente esclusa dalla sua produzione.
Però l'artista sottolinea brillantemente altri aspetti: la perfezione formale, la tecnica (nel suo caso davvero straordinaria) e, ovviamente, il rispetto dei canoni.
Nel complesso, sono opere che colpiscono pur nella loro natura di deja-vu.

lunedì 11 luglio 2011

Ucronie Impure

In genere quando segnalo un libro non ufficiale (autoprodotto o non reperibile tramite i canali editoriali classici) lo faccio solo dopo averlo letto e valutato personalmente.
Ma nel caso di "Ucronie Impure" mi permetto di raccomandarlo già al momento della sua uscita ufficiale sul blog di Alex perchè i dieci racconti che lo compongono sono stati selezionati e giudicati da Alex stesso, Nick, e altri bloggers ampiamente competenti e meritevoli di fiducia incondizionata.
Inoltre uno dei racconti è opera mia, e ovviamente il mio smisurato ego mi impone di soddisfare l'inevitabile vanità che deriva dall'appartenere a un progetto del genere ;-)
Perciò, andiamo tutti a scaricarlo (gratis) e a leggerlo insieme. Io comincerò già da domani.

venerdì 8 luglio 2011

Libri non letti

La vita è troppo breve per compiere e provare ogni esperienza. Questo limite vale per tutti gli aspetti esistenziali, figuriamoci per la lettura! È un campo in cui occorre selezionare, scegliere cosa si vuole leggere, tralasciare e talvolta rinunciare. Ovviamente questo implica il rischio di non sapere mai quanto ci sarebbe piaciuto quel libro che si è deciso di escludere dall’elenco delle letture, o di cui si ignorava persino l'esistenza.
A volte mi chiedo quale potrebbe essere un buon elenco di opere letterarie che NON leggerò durante la mia vita. Ma poi preferisco lasciar perdere, e rinuncio a compilarlo per non farmi prendere dai sensi di colpa verso quei grandi autori che quasi certamente non degnerò mai della mia attenzione.
Se davvero esistesse un aldilà dove la nostra esistenza si protrarrà per sempre, spero che sia concesso leggere. Con un tempo infinito a disposizione forse riuscirei a colmare tutte le mie lacune libresche :-)

mercoledì 6 luglio 2011

Alcuni aggiornamenti

Era un po' di tempo che non aggiornavo le pagine coi miei scritti.
Ho aggiunto nella sezione atipica il mio piccolo contributo al survival blog, trasformando in un breve ebook (formato pdf) il mio racconto "Ariano's side of survival".
Inoltre nella sezione storico-fantastica ho già iniziato a pubblicizzare "L'anno prima del bicentenario", romanzo breve di cui parlerò più approfonditamente nei prossimi giorni.
Ho anche qualche idea per aggiungere nuovi racconti a due ebook già esistenti: "Racconti sensazionali" e "Shakespeare noir". Devo solo riuscire a trasformare le intenzioni in parole scritte.
Infine, l'azienza in cui lavoro continua a essere in difficoltà economiche. Forse dovrei preoccuparmi più di questo che degli aggiornamenti. Ma il problema è che di fronte alla situazione in questione (a differenza del blog) sono del tutto impotente. Non posso fare nulla, solo assistere, subire e sperare. E passare il tempo ad angosciarsi senza nessuna valvola di sfogo è terrificante, persino più terrificante della pandemia gialla.

lunedì 4 luglio 2011

Ancora una citazione

Già in altre occasioni ho citato frasi che mi hanno particolarmente colpito. In questa riesco a identificarmi parecchio:

I personaggi del mio romanzo sono le mie proprie possibilità che non si sono realizzate. Per questo voglio bene a tutti allo stesso modo e tutti allo stesso modo mi spaventano: ciascuno di essi ha superato un confine che io ho solo aggirato. È proprio questo confine superato (il confine oltre il quale finisce il mio io) che mi attrae. Al di là di esso incomincia il mistero sul quale il romanzo si interroga. Un romanzo non è una confessione dell'autore, ma un'esplorazione di ciò che è la vita umana nella trappola che il mondo è diventato.
(Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere)

venerdì 1 luglio 2011

Riscrivere

Writing is rewriting. È una frase attribuita a Hemingway a proposito dell'importanza di riscrivere più volte lo stesso manoscritto poiché la prima versione è sicuramente acerba. L'autore americano disse a un intervistatore di aver riscritto 39 volte la stessa pagina di un romanzo perché non era soddisfatto del risultato.
Ma accanto alla riscrittura che conduce alla versione definitiva di un testo, esiste anche la riscrittura ex novo di un'opera che si considerava in qualche modo conclusa.
Un caso noto è quello di Manzoni. Benché ci avesse lavorato sopra per parecchio tempo, il romanzo Fermo e Lucia aveva qualcosa che non lo convinceva. Non bastava modificarlo, occorreva ricrearlo dall'inizio. Fu così che nacque I promessi sposi (a sua volta passato attraverso varie revisioni prima della pubblicazione finale). Fermo e Lucia, pubblicato postumo nel XX secolo per soddisfare la curiosità degli accademici letterari, viene definito un romanzo "diverso" da quello più noto, pur trattando la stessa vicenda e mantenendo la stessa trama.
Ma può capitare di dover riscrivere a causa del più banale degli imprevisti. Dino Campana, considerato l'unico vero poeta maledetto italiano, nel 1913 consegnò alla rivista "Lacerba" i suoi Canti Orfici. Dopo alcuni mesi venne a sapere che le sue poesie non erano state neppure esaminate perché avevano smarrito i fogli su cui erano trascritte...
A quei tempi non esistevano le fotocopiatrici, e Campana non aveva alcuna copia personale del manoscritto. Fu perciò costretto a riscriverlo partendo da zero e affidandosi alla memoria. La cosa curiosa è che nel 1971, sessanta anni dopo la sua morte, il manoscritto smarrito venne ritrovato per caso fra le carte del letterato Ardengo Soffici, all'epoca redattore di "Lacerba". Gli studiosi dell'opera di Campana hanno così avuto in dono un'occasione straordinaria per esaminare la prima versione "definitiva" di un'opera riscritta non per volontà dell'autore ma per colpa dei casi del destino.
Nel mio piccolissimo ambito, posso dire di aver riscritto più volte, in varie versioni e con notevoli differenze, parecchi dei miei racconti. È un lavoro mentalmente stressante, ma purtroppo quasi inevitabile.